IL TEMPIO DELLA DEA VOLTUMNA
Il tempio della dea Voltumna (Fanum Voltumnae), secondo la tradizione antica e classica, fu il principale sacrario confederale delle dodici regioni etrusche, centro e “ombelico” sacro dell’Etruria, dove annualmente era officiata la maggiore celebrazione religiosa del popolo etrusco. Su questo importante tema esistono oggi grandi divergenze di vedute.
Pietra di diorite (dal colore blu scuro, quasi nero), rinvenuta sull’isola Bisentina dal Principe Giovanni del Drago, la cui famiglia è proprietaria dell’isola. La pietra misura circa 40 cm di lunghezza e 20 cm di altezza. Tali oggetti, più volte rinvenuti in siti etruschi, rinviano agli antichi riti di fondazione; per esempio a Roma il lapis niger, collocato in un sotterraneo ai Fori Imperiali, è ritenuto pietra di fondazione dell’Urbe; lo stesso può dirsi per la Kaaba, la pietra nera collocata alla Mecca. Medesimo simbolismo è connesso con quelle dee nere (Cibele, Artemide) considerate fondatrici di siti sacri. Il simbolismo, nel medioevo, fu ereditato dalle Madonne nere. La presenza di questa diorite sull’isola Bisentina ne attesta la centralità (ombelico) nella geografia sacra etrusca (il nome del monte Tabor, unica altura dell’isola, in ebraico significa “ombelico”).