Poggio dell’Uovo
Vi si accede dalla strada che da Sorano sale verso i Pianetti di Sovana.
Poggio dell’Uovo è costituito da uno sperone di roccia tufacea di fronte al paese di Sorano dal quale lo separa il canalone del fiume Lente.
Il promontorio di Poggio dell’Uovo, sul suo apice, si presenta come un ampio pianoro disseminato di tracce antropiche. Non è stato ancora eseguito uno studio approfondito che consenta di datarle. La natura di questi manufatti simili a quelli rinvenuti in altra numerose località del territorio, come per esempio nel sito di Pian dei Conati, fanno pensare ad epoca arcaica. Sono tracce di vario tipo, fra cui delle “coppelle” di dimensioni e forme diverse. Non sembrano fatte senza un criterio, infatti appaiono allineate. Ciò lascia pensare che la loro posizione abbia un senso.
I nostri esperti, Enrico Calzolari, Luigi Torlai con la collaborazione di Odoardo Papalini, hanno eseguito un primo studio, fotografando il sito o alcuni punti dello stesso in giorni ed ore del giorno particolari, misurando e tacciando allineamenti. Ne è scaturita la pianta che riportiamo, redatta da Enrico Calzolari.
Ipotesi di Enrico Calzolari sul significato della vasca che ha definito “del parto” o “della dea”
Occorre capire quale significato assume la vasca che è stata costruita a fianco al solium.
Potrebbe trattarsi del riferimento al parto.
Infatti io spiego che al solstizio d’estate, quando si forma la farfalla nel tetralite del sito di San Lorenzo, le antiche tribù si recavano in questo sito per fare i matrimoni.
Il sito è infatti attraversato da una grande faglia, per cui si hanno interazioni fra le geomasse e le biomasse (progress nelle ghiandole fra campi elettromagnetici – enzimi – ormoni ).
Le giovani donne (15-16 anni) dovevano infatti rimanere incinte subito, per far nascere i bambini dopo nove mesi (o meglio dieci lune), cioè attorno all’equinozio di primavera, con un minimo di probabilità di sopravvivenza per il freddo di dicembre. Nel bosco – e senza i termosifoni del nostro tempo – la probabilità di sopravvivere era molto bassa anche per bambini di otto mesi.
La necessità di celebrare nel bosco i matrimoni nelle due lune a cavallo del sosltizio d’estate era dovuta al fatto che prima esisteva la separazione delle giovani donne dai maschi, perché una gravidanza precoce avrebbe compromessa la vita della giovane madre.
Da ciò il tabù del sesso.
Se due giovani si univano prima che la sciamana della tribù avesse deciso quale leva potesse andare al matrimonio, essi veniva lapidati e sepolti assieme.
Questo viene capito dalle sepolture di giovani di entrambi i sessi trovate dagli archeologi.
Per fare avvenire il concepimento dopo aver terrorizzato con il tabù le giovani donne, occorreva una evoluzione enzimatica ed ormonale. Ecco perché nel promontorio del Caprione c’è la canoa tantrica!
Sul sito di Poggio dell’Uovo sono stati condotti altri studi, p.e. Luigi Torlai ha prodotto questo interessante studio di carattere archeoastronomico.