Pian dei Conati
Da Pitigliano, percorsi circa 2,50 Km sulla strada per Sovana, sulla sinistra si gira per la località San Pietro, al termine della salita si prosegue (direzione Agr. Sassotondo) per l’antica strada di Sovana. Percorso circa 1 Km si incontrano sul piano stradale solchi nel tufo quasi paralleli. Qui inizia il sito che si sviluppa sul pianoro.
L’area di Pian dei Conati fu frequentata e “lavorata” fin dalla remota epoca dei primi insediamenti umani nella valle del Fiora (4000 a.C. circa). La rarità e l’unicità delle tante lavorazioni rupestri, fanno di Pian dei Conati un eccezionale parco archeologico e naturalistico.
Solchi nel tufo
Vicino all’ingresso dell’agriturismo Sassotondo si trova l’area a più forte rischio di degrado, soprattutto a causa degli autoveicoli che vi hanno libero accesso, danneggiando così gli antichi tracciati rupestri. Fino a pochi anni fa l’area era recintata, oggi la recinzione non c’è più.
Qui il panorama è aperto a 360°. Si vedono le principali alture del versante settentrionale della valle del Fiora.: Monticchio (San Martino sul Fiora), la rupe di Cellena, il Monte Labbro, L’Amiata, il monte Rosso (Sovana), l’Elmo.
Sul terreno sono scolpiti numerosi solchi (car ruts) in strette file ravvicinate, altri si allungano isolati. I solchi sembrano dirigersi verso il maestoso orizzonte montano; le montagne anticamente erano reputate luoghi sacri e dimora degli dèi. Se si segue il percorso dei solchi tracciati in terra, si giunge in un avvallamento dove nella roccia fu tracciato un ampio fossato di raccolta delle acque. Il fosso attraversa tutta l’area e confluisce presso un piccolo bacino, un laghetto. Se ne deduce che, forse, i solchi furono tracciati secondo un progetto di regimentazione delle acque. Non è comunque da escludere anche una funzione sacra e rituale, ovvero un antico culto delle acque che, nella zona, ha lasciato numerose e diversificate tracce. Solchi simili a questi sono diffusi in tutto il Mediterraneo (Sicilia, Sardegna, Francia, Malta….) e sono generalmente considerati manufatti molto antichi (2° – 3° millennio a.C.).
A Pian dei Conati si trovano solchi in più punti, secondo quello che sembra essere stato un complesso progetto di intervento sul territorio, realizzato a raggio molto ampio.
Via cava del Pozzone
Un gruppo di solchi convergono verso l’ingresso della Via Cava del Pozzone. Al termine di questa ricompaiono e proseguono in direzione di Sovana. La via cava probabilmente prende il nome di pozzone dal ricordo di quando il sito fungeva da punto di raccolta (pozzo) delle acque di Pian dei Conati.
Rocce con coppelle e vasche
Una seconda tipologia di lavorazioni rupestri, sulle quali permangono molti dubbi quanto alla loro originaria funzione, è quella delle cosiddette “coppelle”. A Pian dei Conati se ne trovano scolpite su diverse rocce, spesso anche sul suolo roccioso. In un sito, in particolare, si trova una coppella di grandi dimensioni (30 cm di larghezza) con un canaletto (15 cm circa di lunghezza) che fuoriesce verso i solchi tracciati sul suolo. Vi è un’evidente relazione tra il solco e le coppelle. Secondo un’ipotesi i canaletti delle coppelle, già studiati presso altri siti, potrebbero esse orientati, ovvero fungere da “mirini” e indicare una direzione o un sito. Il prato erboso appare ondulato, poiché copre i sottostanti solchi. Sono anche rimarchevoli alcune vasche artificiali, di ignota funzione, probabilmente anche queste in relazione al tracciato dei solchi.